In questo articolo ti spiegheremo cosa si intende per errore medico, chi sono i soggetti…
Sempre più spesso sentiamo parlare di responsabilità medica, ma nello specifico, che cosa si intende per responsabilità medica? Si parla di responsabilità dei medici, riguardo quella tipologia di responsabilità che è conseguenza diretta di danni che vengono arrecati ad un paziente quando un medico commette un errore, o si macchia di omissione e non interviene in soccorso. L’errore legittima il paziente a richiedere il risarcimento del danno e comporta per il medico anche il rischio di una sanzione penale.
La responsabilità medica al centro della riforma Gelli
La riforma Gelli, entrata in vigore nel 2017, ha rivisitato il concetto di responsabilità medica introducendo norme specifiche che escludono la responsabilità penale dei medici per imperizia, nel caso in cui dimostrino di aver seguito con molta attenzione le linee guida elaborate dall’Istituto superiore di sanità. In sede civile il personale medico, che opera all’interno di una struttura sanitaria, ha una precisa responsabilità in caso di colpa, come stabilisce l’art. 2043 del codice civile, mentre la struttura che lo ospita risponde soltanto in considerazione della responsabilità contrattuale. La responsabilità medica mette di fronte il professionista sanitario a tutta una serie di possibili danni che considerano l’errore diagnostico, e quello che è conseguenza dell’errore terapeutico, oppure quello che deriva dall’ omessa vigilanza e simili.
Come agire in caso di errore medico
Ed è ancora la riforma Gelli a tracciare un percorso ben preciso nel caso di errore medico, stabilendo come un paziente può agire. Gli errori purtroppo non sono rare eccezioni nella professione medica, ma quando il danno è responsabilità del personale sanitario allora è giusto chiedere un risarcimento. A marzo del 2017, con l’entrata in vigore della legge Gelli, si è fatta chiarezza sulla responsabilità medica grazie ai 18 articoli che compongono la norma e definiscono come deve agire un paziente in caso di errore medico.
Se il medico ha commesso un errore il paziente deve necessariamente approfondire e recuperare i documenti del caso, come ad esempio la cartella clinica, per disporre di prove certe. Può risultare determinante chiedere aiuto ad un esperto come un avvocato, che interpellerà un medico legale per disporre una perizia. Quando si è fatta chiarezza, e si hanno prove schiaccianti non resta che proporre un accordo, di norma davanti ad un giudice. Ed è a quel punto che si prevedono due strade parallele. La prima è la strada che porta diritti alla conciliazione, trovando un accordo fra le parti, da un lato medico e struttura e dall’altra il paziente. Oppure una seconda possibilità è quella di intentare una causa per ottenere un giusto risarcimento.
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