Malasanità: Muore di Covid dopo il ricovero per una frattura

Non si danno pace i parenti di un 85enne originario di Galatone, che è morto dopo aver contratto il covid: l’uomo è stato ricoverato presso l’Ospedale di Casarano “Francesco Ferrari” il 22 marzo per una frattura al braccio ed al femore ed era negativo. In ospedale viene sempre fatto il tampone a chi viene ricoverato e l’uomo non risultava affetto da COVID 19: gli è stato ingessato il braccio e poi l’anziano è rimasto in attesa di intervento per la frattura al femore. “Ma, sabato 3 aprile 2021, dall’Ospedale di Casarano hanno chiamato la figlia dell’85enne per comunicare che suo padre aveva contratto il COVID in ospedale a Casarano a causa della trasmissione dello stesso da parte di altro paziente ricoverato nel medesimo reparto e che era risultato positivo”.

“Domenica 4 aprile 2021 nostro padre veniva trasportato dall’ospedale di Casarano all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, al reparto COVID – spiegano i figli – Oggi, lunedì 5 aprile 2021, è deceduto presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce a causa del virus contratto all’interno della struttura ospedaliera di Casarano. Chiediamo, pertanto, che sia avviata indagine penale al fine di ricostruire tutto quanto accaduto a nostro padre e l’efficienza causale della contrazione del virus COVID 19 presso l’ospedale di Casarano ed il successivo decesso dello stesso a causa di detto virus, nonché le responsabilità penali di tutti i soggetti tenuti alla vigilanza ed alla cura del paziente in parola. Chiediamo il sequestro probatorio di tutta la documentazione e gli atti clinici, nonché delle cartelle cliniche redatte sulla situazione di T. F. presso le strutture ospedaliere di Casarano e di Lecce. Chiediamo, altresì, esame autoptico al fine di accertare le cause del decesso”.

La famiglia dell’anziano deceduto si riserva di integrare la denuncia e di costituirsi parte civile. Anche in questo caso sorge spontanea la domanda: se la vaccinazione degli over 80 fosse già conclusa, quanti se ne sarebbero salvati? Anche pochi anni in più con i propri cari possono fare la differenza. Inoltre, morire in un ospedale per “fame d’aria”, senza avere al fianco nessuno dei familiari, è molto doloroso. Adesso la famiglia dell’ottantacinquenne vuole capire come mai, a un anno dall’esplosione della pandemia, sia potuto avvenire un contagio durante un ricovero e se ci siano eventuali responsabilità.

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