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Risarcimento da 1,5 milioni di euro

Dottoressa in servizio presso la guardia medica di Porto Cervo condannata per negligenza medica.

Il Caso

Una donna, durante una cena in un ristorante di Porto Cervo, avverte un fastidio dopo aver ingerito un pezzo di filetto di manzo, avvertendo una sensazione di blocco nell’esofago. Si rivolge alla Guardia Medica di Porto Cervo, dove la condotta negligente, imprudente e imperita della dr.ssa M.R. che utilizzò impropriamente un sondino nasogastrico per disostruire l’esofago, provocano alla donna gravissime conseguenze.

La Storia clinica

La donna si reca alla Guardia Medica di Porto Cervo, dove la dott.ssa M.R. diagnostica un “corpo estraneo (ossicino di carne) in gola” e tenta di spingere il bolo lungo l’esofago utilizzando ripetutamente in modo energico il sondino nasogastrico, provocando un violento dolore retrosternale. Dopo alcune ore e nonostante la persistenza dei sintomi, la donna fa una seconda visita alla Guardia Medica e viene indirizzata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Olbia, dove vengono effettuati esami radiografici dell’esofago con e senza mezzo di contrasto, senza evidenziare la presenza di alcun corpo estraneo. A causa del persistere dei sintomi, la donna torna a Roma prima del previsto e consulta il suo medico curante, il quale prescrive una terapia a base di antibiotici e cortisone senza ottenere risultati positivi. Successivamente, la donna viene ricoverata presso l’Ospedale San Raffaele di Roma, dove viene diagnosticata una “mediastinite” e una “perforazione esofagea”. Viene quindi trasferita d’urgenza al Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli di Roma, dove viene sottoposta a numerosi esami e interventi chirurgici. Come risultato di questo percorso clinico, riporta gravi lesioni psicofisiche permanenti, tra cui pneumomediastino ed empiema pleurico derivanti dalla perforazione esofagea, disfonia importante a causa dell’immobilità della laringe sinistra e cicatrici permanenti a livello cervicale e addominale. Inoltre, sviluppa uno stato depressivo reattivo, con una percentuale di invalidità stimata tra il 65% e il 70%.

IL RISARCIMENTO OTTENUTO

Lo Sportello Legale Sanità ha ottenuto il riconoscimento della responsabilità degli eventi dannosi attribuiti alla condotta negligente, imprudente e inesperta della dott.ssa M.R., che ha utilizzato impropriamente un sondino nasogastrico causando danni alla mucosa esofagea e provocando la perforazione della parete esofagea. Inoltre, il personale del Pronto Soccorso di Olbia ha omesso di effettuare le necessarie indagini endoscopiche e di indirizzare la paziente verso altre strutture, impedendo l’individuazione delle lesioni esofagee causate dalla dott.ssa M.R. e la somministrazione di cure immediate che avrebbero evitato gravi conseguenze alla donna. Il risarcimento ottenuto ammonta a 1.5 milioni di Euro.

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