In questo articolo ti spiegheremo cosa si intende per errore medico, chi sono i soggetti…
Hai avuto un’esperienza negativa con la sanità? Hai riportato danni fisici o biologici, ma senti che tutto questo ti abbia influenzato psicologicamente? Allora hai diritto ad un risarcimento danni morali. Questa tipologia di danneggiamento è più difficile da individuare e più ardua da dimostrare. Se un danno biologico o fisico nella maggioranza dei casi è infatti evidente quasi da subito (ma bisogna ugualmente sapere come riconoscere casi di malasanità), una conseguenza morale può manifestarsi in un tempo più lungo.
Inoltre, se gli effetti fisici e fisiologici di malpractice possono essere rivendicati sulla base di analisi, esami e documenti scritti, le conseguenze interiori della vittima non possono avvalersi di tali prove.
E allora come procedere? Entriamo nello specifico.
Risarcimento danni morali – come dimostrarlo e calcolarlo
Come dimostrare i danni morali
È innanzitutto necessario che il paziente dimostri l’esistenza di un danno e che soprattutto esso sia stato diretta conseguenza dell’atto illecito imputato. Le prove addotte devono quindi supportare: l‘esistenza del fatto illecito, la colpevolezza del danneggiante e il nesso causale diretto tra l’azione illecita e il proprio danno alla salute.
A questo punto è previsto che la vittima che sporge denuncia alleghi, oltre alle documentazioni circa il danno all’integrità fisica e psichica in conseguenza dell’azione altrui illecita (dolosa o colposa che sia), ulteriori prove per quantificare il disagio e la sofferenza patite. Trattandosi della sfera più intima della persona, il danno morale può essere dimostrato con il principio della probabilità, tramite la prova presuntiva.
- Prova presuntiva. Essa consiste nella dimostrazione che il comportamento della controparte, in quanto offensivo, abbia turbato psicologicamente il soggetto danneggiato.
- Prova testimoniale A tal fine è imprescindibile la testimonianza di soggetti che, essendo stati presenti al momento o subito dopo il verificarsi dell’illecito, possono dare una rappresentazione del dolore subito dal danneggiato. Possono testimoniare le parti in causa, i rispettivi parenti e il coniuge in comunione dei beni.
- I documenti validi come prove sono contratti, lettere, telegrammi, email semplici, le ammissioni di debito o qualsiasi foglio di carta che riporti la firma o la scrittura della controparte.
Calcolo danni morali
Trattandosi di un pregiudizio di natura non patrimoniale, esso non può essere calcolato analiticamente ed è quindi rimesso alla valutazione del giudice che deve tener conto delle effettive sofferenze patite dall’offeso, della gravità dell’illecito e di tutti gli altri elementi documentabili, in modo da rendere il risarcimento adeguato al particolare caso.
Il calcolo danni morali è però indipendente da quella del danno biologico, stabilito sulla base di apposite tabelle (le più usate sono quelle di Milano): non basta aumentare il punteggio del danno biologico scatenato dal medesimo illecito. Se così fosse, infatti, il giudice non considererebbe la perdita delle qualità della vita del soggetto leso e tutte le componenti psichiche e spirituali del dolore umano.
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